Trames

joined 2 years ago
[–] Trames@poliversity.it 1 points 3 hours ago (1 children)

@macfranc
Grazie della spiegazione.

Il mio account proviene originariamente proprio da LivelloSegreto, a cui arrivando da Twitter mi ero iscritto equivocandone il tema. LivelloSegreto è un'ottima istanza ma converrai con me sul fatto che abbia molto senso che noi utenti di Poliversity siamo più interessati a seguire gli account di Flipboard. 😉

@fediverso

[–] Trames@poliversity.it 1 points 7 hours ago (3 children)

@macfranc
Spiegaci il significato di questi numeri.
130561 sono i nuovi toot da parte di utenti di mastodon.social dal 25 ottobre in poi con i quali Poliversity.it sia "entrata in contatto?
@fediverso

[–] Trames@poliversity.it 1 points 1 day ago* (last edited 1 day ago)

@luca @Ingordi_Channel @informapirata @informatica
Dopo undici giorni ci ho trasferito in modo irreversibile account e dati e ho rottamato il vecchio apparecchio dopo averlo riportato alle impostazioni di fabbrica.
Se lo rivogliono mi pagano i danni che superano ampiamente il valore dell'apparecchio stesso.

 

Nell'informarci dobbiamo prestare molta attenzione.

@gubi https://sociale.network/@gubi/115554308749685141

#narrazioni @giornalismo

[–] Trames@poliversity.it 1 points 1 week ago* (last edited 1 week ago) (1 children)

@macfranc Grazie per essere sempre così sul pezzo; ma soprattutto per avere atteso una versione più stabile, «saltando» la 5.4.0.
Il permesso di citazione mi sembra una caratteristica molto meno essenziale rispetto a quanto pubblicizzato.
Al di là del recupero delle risposte, funzionalità interna che difficilmente verrà davvero rilevata dagli utenti, noto invece la possibilità di configurare la visibilità dei boost.
Dipende da Mastodon o è stata introdotta da Glitch, di cui — perdonami — non ho seguito l'evoluzione?
@fediverso

 

Artificial light pollution is increasing worldwide with pervasive effects on ecosystem structure and function, yet its influence on ecosystem metabolism remains largely unknown

https://www.nature.com/articles/s41558-025-02481-0

@scienza

 

«L’Irlanda ha nominato un’ex lobbista di Facebook nuova responsabile della protezione dei dati, cioè la persona che dovrebbe controllare l’operato delle Big Tech.

In Irlanda hanno sede tutte le multinazionali del settore tecnologico, che scelgono questa nazione per via della bassa tassazione e perché le autorità di controllo per anni si sono girate dall’altra parte.

Se le leggi europee in materia di privacy non si applicano alle Big Tech in Irlanda, allora non servono a proteggere nessuno in nessun paese d’Europa».

https://action.wemove.eu/sign/2025-11-dpc-ireland-petition-IT

@politica #irlanda

 

Il governo irlandese ha presentato un piano per costruire 300mila case contro la grave crisi abitativa del paese

https://www.ilpost.it/2025/11/13/irlanda-piano-crisi-abitativa-nuove-case/

@politica #irlanda

[–] Trames@poliversity.it 1 points 3 weeks ago

@judgyweevil In questo caso direi che non è così. Quella del preside è in realtà una carica istituzionale, la più alta con cui molti studenti della scuola stessa si siano mai relazionati in modo diretto. Un bravo preside ha ben presente il fatto che il suo ruolo nell'ambito di un'educazione alla corretta partecipazione civica sia fondamentale.

 

Torino, il personale del liceo Einstein si schiera con gli studenti

Il personale del liceo Einstein di Torino ha inviato a il manifesto una lettera in cui si denuncia da parte delle forze dell’ordine un «uso eccessivo della forza» avendo caricato «un gruppo di studenti assolutamente privi di qualsiasi arma o oggetto contundente», «una condotta non giustificata». I fatti sono quelli di lunedì scorso, quando almeno sei militanti di Gioventù Nazionale, il gruppo di estrema destra giovanile di Fdi, hanno distribuito volantini contro i «maranza» fuori dalla scuola, colpendo con calci e spintoni chi si rifiutava di prenderli o esprimeva idee contrarie al loro contenuto, come confermano diversi studenti a il manifesto.

L’azione era stata attenzionata alla questura che aveva deciso di inviare due camionette con più di 10 agenti in tenuta antisommossa. La lettera, con 40 firme in calce, chiede anche che siano chiariti due punti: quali sono «le notizie che hanno indotto le autorità di polizia a temere eventuali disordini durante una manifestazione che non c’è assolutamente stata» e in riferimento a un episodio simile, quello di un volantinaggio sempre di Gioventù Nazionale davanti al liceo artistico Primo (anche in quel caso studenti e docenti erano stati attaccati), chiedono «se anche in tale occasione le autorità di polizia abbiano avuto notizia di una fantomatica manifestazione».

Infine, i docenti ricordano il contenuto discriminatorio dei volantini, offensivo per i ragazzi immigrati o figlio di immigrati, in particolare maghrebini, molti dei quali frequentano il liceo, e ricordano i valori costituzionali della Repubblica antifascista e antirazzista. Intanto il preside in un primo momento ha evitato di prendere posizione «per evitare di fomentare il clima di tensione e scontro ideologico» ed escludeva «atti di aggressione fisica verso coloro che si rifiutavano di prendere i volantini». Di fronte agli studenti compatti che occupano da due giorni il liceo (decisione presa dall’80% degli alunni), anche il dirigente scolastico Michele Chiauzza ha chiesto che siano chiarite le circostanze di quanto accaduto e ha definito «una ferita profonda la visione di un nostro studente minorenne ammanettato».

Anche i genitori degli alunni si erano da subito esposti scrivendo una lettera firmata da oltre 120 persone che sottolinea come «nessuno ha provato a mediare, evitando che una scena così violenta e umiliante si consumasse davanti agli occhi delle studentesse e degli studenti». Il gruppo, che si è denominato Collettivo genitori Einstein”, sentito da il manifesto, chiede che venga acceso un faro intorno al tema dell’educazione al dissenso che nel periodo adolescenziale è sostanziale. La vicenda potrebbe portare conseguenze giudiziarie ai militanti di Gn che si sono resi protagonisti dell’azione: due studentesse, che hanno denunciato di essere state molestate con palpeggiamenti, hanno deciso di rivolgersi agli avvocati. Il gruppo di estrema destra bolla il tutto come «accuse totalmente false» e avverte che si tutelerà nelle sedi legali.

@news

2
Da Internazionale. (poliversity.it)
submitted 1 month ago* (last edited 1 month ago) by Trames@poliversity.it to c/politica@feddit.it
 

Da Internazionale.

Giorni fa ascoltando un podcast a cui sono affezionato, De Core Podcast, mi ha fatto riflettere l’osservazione di un ospite, il famoso conduttore radiofonico Linus.

Linus si chiedeva com’era possibile che un paese piccolo come Israele (grande quanto la Lombardia e con gli stessi abitanti della Lombardia), senza petrolio né altre fonti energetiche, fosse diventato così ricco e potente.

Nelle stesse ore veniva annunciato il premio Nobel per l’economia, che quest’anno è andato a tre studiosi – lo statunitense-israeliano Joel Mokyr, il francese Philippe Aghion e il canadese Peter Howitt – per il loro lavoro sull’impatto delle nuove tecnologie sulla crescita economica. Forse una risposta (parziale) alle domande di Linus arriva proprio da questo Nobel, che è molto più importante di quanto si pensi e dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto in Italia, un paese la cui economia è ormai da decenni praticamente ferma, come i salari dei suoi lavoratori.

In un comunicato la Banca di Svezia, che ogni anno assegna il Nobel per l’economia, spiega che “da più di due secoli – un fatto inedito nella storia umana – il mondo ha conosciuto una crescita sostenuta, che ha permesso a tantissime persone di uscire dalla povertà e allo stesso tempo ha posto le basi della nostra ricchezza attuale.
Questa condizione, aggiunge la Banca di Svezia, è un’eccezione assoluta: “Nella maggior parte della storia umana la normalità è stata la stagnazione. Il lavoro dei vincitori, si legge nel comunicato, “dimostra che la crescita economica non può essere data per scontata”.

Proprio la straordinaria capacità di innovare è uno dei fattori che ha permesso i progressi di Israele.

Nei suoi studi Joel Mokyr ha dimostrato che la base della crescita senza precedenti dell’economia in occidente è dovuta all’applicazione del metodo scientifico, cioè al fatto che gli esseri umani hanno cominciato a chiedersi perché e come funzionavano le cose. È questo che ha permesso in Europa la rivoluzione industriale. Perché poi proprio in Europa e non altrove? Mokyr sottolinea che non ci può essere crescita economica senza una società che si apre alle idee e ai cambiamenti.

L’Europa è il luogo del mondo che per primo ha cominciato a distaccarsi da una società fondata sui dogmi (religiosi e non) considerati immutabili: furono i mercanti medieviali tra i primi a pensare che ci si potesse arricchire e godere della vita mentri si era ancora sulla Terra, senza per forza aspettare la vita eterna.

Da tutto questo è nata una spinta al progresso, all’innovazione, all’emancipazione e alla crescita che arriva fino a noi. Un percorso tutt’altro che lineare, non certo privo di contraddizioni, ingiustizie, disparità, episodi ignobili. A questo proposito, Philippe Aghion e Peter Howitt sono stati premiati anche per aver studiato i meccanismi alla base della crescita sostenibile. Hanno elaborato un modello matematico per quella che l’economista austriaco Joseph Schumpeter chiamava “distruzione creativa”: quando un prodotto nuovo e migliore entra sul mercato, le aziende rimaste ferme al passato vengono penalizzate e spesso spazzate via.

Molti oggi vedono nella Cina la dimostrazione del fatto che un paese può evolversi senza necessariamente passare da una società aperta. Il colosso asiatico è una “megamacchina”, un sistema dispotico il quale non può tollerare qualsiasi pensiero e invenzione che metta a rischio il proprio potere.

Intanto anche gli Stati Uniti sembrano orientati verso un assolutismo di tipo cinese e hanno cominciato a distruggere le basi di quella società aperta, che ha fatto la fortuna della loro economia.

Resta l’Europa con le sue enormi contraddizioni. La speranza è che non abbandoni i principi di libertà e apertura che ne hanno favorito lunghi anni di prosperità e pace.

L'articolo completo si può leggere qui: https://www.internazionale.it/notizie/alessandro-lubello/2025/10/18/conoscenza-pensiero-motore-economia.

#politica #economia #nobel @politica

 

Da Il Manifesto.

Gli avvocati della Corte Penale Internazionale Omer Shatz e Juan Branco hanno presentato ieri una memoria legale di 700 pagine rivelando tutti gli organi e le agenzie dell’Ue e degli Stati membri coinvolti in crimini contro l’umanità commessi contro i “migranti” in transito lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Il documento include un database di oltre 500 funzionari europei che erano in carica durante il periodo esaminato e un elenco di 122 persone sospettate di aver commesso tali crimini. I risultati si basano su 6 anni di indagini.

I più di 25mila richiedenti asilo senza nome annegati negli ultimi dieci anni (2015-2025) e gli oltre 150mila sopravvissuti rapiti e trasferiti con la forza in Libia, dove sono stati detenuti, torturati, violentati e ridotti in schiavitù, potrebbero aver giustizia se la Corte uscisse dal suo silenzio.

Dal 2019 ad oggi, il procuratore della Corte Penale Internazionale non ha indagato né perseguito un solo cittadino europeo. Quando la Corte ha emesso il suo primo mandato di arresto nei confronti di un cittadino libico sospettato di crimini contro l’umanità nei confronti dei “migranti”, un governo europeo, quello italiano, ha ostacolato la giustizia rilasciandolo dalla custodia cautelare e riportandolo in Libia, in aperto contrasto con il mandato della Cpi (caso Al-Masri). I legali hanno invitato il Procuratore ad avviare immediatamente un’indagine sui sospetti identificati.

Parallelamente, intendono adire il Presidente delle Camere preliminari, chiedendo che una Camera eserciti il controllo giurisdizionale sui sei anni di inazione del Procuratore.

L'articolo completo, protetto da paywall, si può leggere qui: https://ilmanifesto.it/dossier-alla-cpi-ci-sono-i-nomi-dei-responsabili-europei-di-torture.

#politica #criminiinternazionali @politica

0
Da Left. (poliversity.it)
 

Da Left.

L’Italia continua a firmare assegni ai suoi torturatori. Si chiama Memorandum Italia-Libia, ma è un contratto di outsourcing della vergogna: noi paghiamo, loro sparano, torturano, rinchiudono.

Ogni tre anni il rinnovo scatta da solo, come un abbonamento al male. Nessun governo lo ha mai revocato. Tutti lo hanno protetto, da Minniti a Meloni, passando per chi finge di non averlo mai letto.

Nel 2025 più di 19 mila persone sono state intercettate in mare e riconsegnate alle galere di Tripoli e Al Khums. Dentro quei capannoni si muore di fame, si viene venduti, stuprati, estorti. L’ONU li definisce “scenari di crimini contro l’umanità”, ma per Roma sono “partner affidabili”.

È la catena del disonore: Bruxelles che paga, Roma che tace, Tripoli che colpisce.

Il Parlamento italiano ha appena lasciato che il rinnovo scattasse da solo.

L'articolo completo si può leggere qui: https://left.it/2025/10/17/abbonamento-al-male-rinnovato-per-altri-tre-anni/.

#politica @politica

 

La Fao festeggia mentre la Striscia muore di fame

Da Il Manifesto.

In una Roma pressoché blindata dal piano sicurezza previsto dal tavolo tecnico presieduto dalla Questura, nella giornata odierna si festeggia il World Food Day.

L’evento viene realizzato ancora una volta al Circo Massimo, occupato in ogni sua parte con allestimenti destinati a spettacolarizzare quella che è considerata come la principale giornata del Wff e la partecipazione di capi di stato e rappresentanti istituzionali, a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da Papa Leone XIV.

Dall’interno dell’organizzazione non mancano le voci che denunciano come quanto accaduto sin dal principio nella Striscia sia stato relegato in un cono d’ombra, facendo crescere la frustrazione tra i lavoratori. Un dipendente che preferisce restare anonimo per timore di ritorsioni racconta che a fine 2024 diverse persone che indossavano la kefiah sono state avvicinate dagli agenti di sicurezza. Un membro del personale ha dichiarato che una guardia ha cercato di strappargli la sciarpa, urlando che non poteva essere indossata all’interno della Fao.

Nel maggio scorso, inoltre, oltre mille dipendenti avrebbero firmato una petizione indirizzata a Direttore Generale e vertici aziendali, chiedendo la riapertura e il ripristino dei corridoi alimentari in linea con il diritto internazionale, oltre che il respingimento del sistema israeliano di controllo degli aiuti che secondo varie agenzie violava i principi umanitari. Ma «la petizione è stata ignorata», raccontano.

Contro questo silenzio si mobilita il Global Movement to Gaza, che all’8,30 di questa mattina ha indetto un presidio in piazza Ugo La Malfa, nei pressi del Circo Massimo, per affermare ancora una volta vicinanza alla popolazione palestinese affamata. «La Fao festeggia mentre Gaza continua a morire di Fame» si legge nella convocazione.

L'articolo completo si può leggere qui: https://ilmanifesto.it/la-fao-festeggia-mentre-la-striscia-muore-di-fame.

@politica #politica #gaza #fao

[–] Trames@poliversity.it 3 points 1 month ago* (last edited 1 month ago) (2 children)

@informapirata @aitech Preferirei, piuttosto, che al centro ci fosse l'incentivo a una sana coscienza critica. Negli ultimi giorni mi chiedo perché la coscienza critica si trovi non in politici ma in personaggi che, sebbene carismatici, sono cantanti e comici.

view more: next ›